Il recupero del patrimonio storico in Maremma.


Il territorio della maremma Grossetana è molto conosciuto e apprezzato a livello turistico per il suo bellissimo mare, per le campagne e la dolce collina e per essere un territorio in gran parte ancora “rustico” e poco conosciuto al turismo di massa.

Da Massa Marittima a Capalbio, dalle terme di Saturnia all'area del tufo di Sorano e Pitigliano, dal Monte Amiata a Castiglione della Pescaia, è possibile scoprire splendidi paesaggi, boschi incontaminati, ma anche borghi e piccoli centri, pievi, casali o semplici fabbricati contadini, eredità di antiche civiltà e piccoli gioielli di architetture passate.

Abitare queste campagne e questi borghi oltre a sperimentare la ricchezza dei sapori, dei colori e della vita di questa terra, significa anche dover mantenere e conservare il suo patrimonio architettonico, ristrutturando vecchie dimore e intervenendo su antichi tesori spesso lasciati da secoli in totale abbandono.

Troppo spesso è facile imbattersi in contesti paesaggistici dove le preesistenze architettoniche sono state in qualche modo violate, private dei loro caratteri storici e identificativi, a causa di pessimi interventi edilizi eseguiti in modo grossolano, spesso senza conoscienza del contesto e del fabbricato oggetto di restauro.

Quando ci troviamo ad operare su immobili con caratteri architettonici significativi per il territorio, sarebbe indispensabile, oltrechè etico, seguire un metodo che ci consenta di poter fare chiarezza sulla complessità dei fattori storici e architettonici, che ne hanno determinato la “nascita” e la sua “evoluzione nel tempo”.

Parte indispensabile di questo processo deve essere una preventiva analisi delle fonti indirette, sia territoriali che storiche, reperite in archivi pubblici e privati, in modo da delineare al meglio i caratteri e le vicende intercorse nel tempo nel contesto territoriale e sullo specifico oggetto di studio.

Al contempo si procedera' con il rilievo architettonico e quello topografico (fonti dirette). Ad oggi, esistono diverse metodologie all’avanguardia che ci permettono di definire lo stato di fatto del manufatto e la morfologia del terreno circostante in modo molto dettagliato. Ciò permette di realizzare foto piani utili a comprendere le tecniche costruttive, i materiali utilizzati ed il loro stato di degrado.

In alcuni casi, quando il manufatto risulta in stato di rudere, puo' risultare molto complesso avanzare ipotesi sulla sua evoluzione architettonica, per questo si rende necessario integrare lo studio anche attraverso studi comparativi con altre preesistenze similari, al fine di realizzare un’attività di “retro-progettazione” con la quale poter comprendere le diverse fasi evolutive.

La sovrapposizione delle fonti così analizzate,  ci permetterà di comprendere al meglio i tratti distintivi e le diverse evoluzioni nel tempo del manufatto, individuando le potenzialità e le criticità che esso presenta, oltre a quelle del luogo in cui si inserisce, elementi utili al fine di poter elaborare un progetto di conservazione, riqualificazione e valorizzazione dello stesso, base essenziale per ogni attività di ristrutturazione e restauro architettonico.

E' da sottolineare che in un terriotorio "povero" e relativamente recente come quello maremmano, molti edifici significativi possono essere rappresentati da costruzioni rurali di recentissima costruzione, come ad esempio quelli della riforma fondiaria della maremma Grossetana degli anni cinquanta. In merito sI segnala una interessante pubblicazione sulle costruzioni rurali della riforma fondiaria realizzata dal Comune di Grosseto, a cura dell'arch. Marco de Bianchi e Luca Serravalle. Vai all'articolo....>>>

 

 

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